Nessuno di noi ricorda la prima volta che ha assaggiato un cibo al “gusto pizza”, come probabilmente non potremmo ricordare la prima volta che abbiamo assaggiato la pizza. Nella nostra testa queste due idee condividono lo stesso spazio senza problemi, non c’è un clash cognitivo, nessun brivido da unghie sulla lavagna. È come dire “caramella alla fragola” e “fragola”. Sì, lo sappiamo che sono molto diverse tra loro, ma chissenefrega, stanno là in santa pace. Effettivamente un estratto di fragola è concepibile, ma un estratto di pizza? Ora cercherò di andare a fondo in questa storia: che gusto di pizza è il “gusto pizza”? Non è margherita, non è marinara, non è bianca, non è nessun’altra pizza. Ve lo dico io, vi faccio uscire da Matrix per un secondo: il “gusto pizza” non è un gusto alla pizza. Se esistesse una pizza al “gusto pizza”, sarebbe una pizza nuova, mai mangiata prima. A questo punto entra una persona colta e dice: “Guarda che per gusto pizza in realtà si intende gusto pizzaiola, una preparazione partenopea che prevede carne, sugo di pomodoro e origano”. Ok, ma è una pizza la pizzaiola? “No, è una carne”. Ok praticamente è una preparazione “tipo pizza” su una cosa che non è la pizza e questo specifico gusto è stato racchiuso in una soluzione chimica, un'essenza portatile, ed è stato trasmesso ad altri cibi.


In giro per il mondo esistono numerose declinazioni di questo gusto e il più impressionante che sono riuscito a trovare è sicuramente un energy drink (una sorta di gel in realtà) al gusto “Pizza Margherita”. Dopo un pomeriggio di sport, una gita in bici o un trekking, quello che ci vuole per rimetterti in piedi è sicuramente il “Clif Bar Organic Sweet and Savory Energy Food Pizza Margherita, la bevanda energizzante che ti catapulta nella frescura di un forno da pizzeria, tra le grida dei camerieri, la farina e una foto di Lavezzi autografata. Che sia pizzaiola o generica pizza è lecito chiedersi perché abbiamo accolto così tranquillamente questa varietà, noi che siamo famosi nell'universo per essere incredibilmente permalosi per quanto riguarda il cibo. Noi che ci abbiamo messo solo 47 anni ad accettare uno Starbucks, ma la polverina che scimmiotta la pizza sui sacri taralli pugliesi è ok. Mi sarei aspettato come minimo un manifesto di propaganda della Lega a questo proposito, invece silenzio. Ricordo benissimo di quando un mio compagno di classe delle elementari, tornando dalle vacanze all'estero, ci rivelò che fuori esisteva la Cherry Coke. “E cioè? Che cos’è?”, esclamammo noi. È“ la Coca Cola alla ciliegia!”. Suonò come una bestemmia, i volti dei bambini si piegarono in smorfie di schifo o in demoniaci ghigni di scherno. “Bleah! La Coca Cola alla ciliegia! Sono completamente pazzi gli americani! Torniamo in classe a mangiare le nostre normalissime patatine gusto pizza!”. Questo articolo ha preso una piega troppo aggressiva e mi dispiace, in realtà a me piacciono gli snack al gusto pizza. Perché? Perché mi ricordano la pizza, anche solo grazie a una sollecitazione emozionale, quando vedo scritta quella “p” e quelle due “zz” così, mi ricordo di quando andavo a prendere la pizza bianca dal fornaio con mia nonna e sto bene. Ho scritto questa filippica solo per inserire la parola “pizza” così tante volte e per farvi riflettere su quanto siamo manipolabili. A volte ti sembra di essere in contatto con i tuoi antenati e con le sacre radici della “cultura italiana”, ma in realtà è solo una polverina gusto pizza.