Attrice italiana. Altera ed elegante, mannequin affermata ancor prima dei vent’anni, incarna, in un epoca di generose maggiorate dall’accento dialettale, un peculiare tipo di femminilità esclusiva e discreta che le aprirà subito le porte di Hollywood. Dopo aver esordito con C. Autant-Lara in una particina in L’uomo e il diavolo (1954), K. Douglas la nota su una foto e la vuole accanto a sé in Cacciatore di indiani (1954) di A. De Toth. È poi M. Monicelli ad affidarle la parte sbarazzina di Donatella (1955), quindi R. Vadim, regista delle belle donne, ne fa la protagonista vampira di Il sangue e la rosa (1960). Oltreoceano lavora fra gli altri anche in Hatari! (1962) di H. Hawks e gira diversi film in Francia in particolare diretta da A. Cayatte e J. Aurel. Con gli anni ’70 subisce l’avvento di una nuova generazione di attrici dalla bellezza simile alla sua e praticamente scompare dagli schermi, pur rimanendo sempre al centro degli eventi modani da jet-set.