"Nome d'arte di A. Papaleo, attore statunitense. Muove i primi passi in teatro, dapprima sotto la guida di E. Piscator poi sui palcoscenici di Broadway. Ben presto esordisce nel cinema e nel 1957 appare in ben tre film diretti da altrettanti grandi registi, Questa notte o mai di R. Wise, Un volto nella folla di E. Kazan e Un cappello pieno di pioggia di F. Zinnemann; quest'ultimo, che aveva già interpretato con successo in teatro, gli vale una candidatura all'Oscar e la Coppa Volpi per la migliore interpretazione alla Mostra di Venezia. Si conferma attore dai tratti fortemente drammatici in La lunga estate calda (1958) di M. Ritt, in cui impersona il figlio di un ricco proprietario terriero (O. Welles) che vuole far linciare per gelosia un giovane della fattoria (P. Newman) stimato dal padre. Nello stesso anno interpreta il pittore spagnolo Goya in La Maja desnuda di H. Koster e M. Russo. Si muove spesso tra Stati Uniti e Italia (in omaggio alle sue origini italoamericane), come nel 1962 quando gira oltreoceano Rodaggio matrimoniale di G.R. Hill e in Italia Senilità di M. Bolognini, adattamento da I. Svevo. Impegnato in vari generi, dal western (Rio Conchos, 1964, di G. Douglas) al poliziesco (Rubare alla mafia è un suicidio, 1972, di B. Shear; Detective Harper: acqua alla gola, 1976, di S. Rosenberg), è ancora in Italia tra i protagonisti di La cicala (1980) di A. Lattuada e di Tenebre (1983) di D. Argento. Negli anni '90, molto presente in tv in serial di successo, appare ancora saltuariamente sul grande schermo, come in City Hall (1995) di H. Becker accanto ad A. Pacino e J. Cusack. "