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Rinuncia all’eredità: tutto quello che c’è da sapere

La rinuncia alla eredità è un atto formale con il quale gli eredi dichiarano espressamente, con un documento scritto e firmato, di non essere interessati al patrimonio ereditario, per esempio nel caso in cui sia gravato da debiti. Come rinunciare all’eredità? Chi può farla? Quanto costa?

03 novembre 2022
Rinunciare all'eredità

Generalmente, la rinuncia all’eredità è un procedimento formale richiesto dagli eredi nel caso in cui i debiti ereditari siano maggiori dei crediti. In questo caso, è opportuno che venga effettuata anche da tutti i discendenti del rinunciante, così da evitare di dover pagare in futuro i debiti contratti dal defunto. La dichiarazione di rinuncia all’eredità deve essere presentata a un notaio oppure al cancelliere del Tribunale competente. Come fare rinuncia all’eredità? Quali sono i costi?

Rinuncia all’eredità? Cos’è e come funziona

Se l’eredità lasciata dal defunto comprende diversi debiti, l’ordinamento italiano prevede la possibilità di rinunciare al patrimonio ereditario. Per rinuncia all’eredità si intende un atto formale e scritto, attraverso cui l’erede dichiara, appunto, di non essere interessato all’eredità, rinunciando a subentrare nel patrimonio del defunto.

In tal caso, l’erede rimane estraneo all’eredità, pertanto nessuno può rivolgersi a lui per la riscossione o il pagamento di eventuali debiti ereditari. Infatti, la rinuncia all’eredità rimuove retroattivamente la chiamata all’eredità stessa ed elimina gli effetti a carico dell’erede nel momento in cui si apre la successione. A tutti gli effetti, è una dichiarazione del non voler accettare il patrimonio lasciato dal defunto (compresi gli eventuali debiti).

Come funziona? La rinuncia all’eredità è una dichiarazione espressa in forma scritta, resa di fronte a un notaio o al cancelliere del Tribunale in cui viene aperta la successione, come sancito negli articoli 519 e seguenti del Codice civile.

La rinuncia all’eredità deriva da una scelta legittima e libera del potenziale erede: non può essere condizionata. Deve essere totale, vale a dire non si può ottenere una rinuncia parziale all’eredità e non è ammessa la rinuncia all’eredità prima della morte di una persona. Infine, la rinuncia è revocabile entro 10 anni dall’apertura della successione. Trascorsi i 10 anni, il diritto si estingue. Ma chi sono gli eredi? Nel nostro speciale eredità, trovi la risposta a tutti i tuoi dubbi.

Rinuncia all’eredità: chi può farla

Come abbiamo visto, uno dei principali motivi di rinuncia all’eredità è quando il patrimonio ereditario è carico di debiti. In altri casi, invece, intervengono ragioni morali o motivazioni familiari, che spingono l’erede a prediligere la strada della rinuncia all’eredità.

Si tratta di un atto che opera retroattivamente: l’effetto principale della rinuncia all’eredità è la perdita a tutti gli effetti della qualità di erede. Quindi, non si è più tenuti a saldare eventuali debiti derivanti dal patrimonio ereditario.

In caso di rinuncia all’eredità, al soggetto rinunciante subentrano i figli o i discendenti. Per esempio, se un genitore rinuncia all’eredità del padre o della madre, saranno i figli del rinunciante a subentrare per rappresentazione nella quota ereditaria.

Se la rinuncia all’eredità avviene per la presenza di debiti contratti dal defunto, è necessario che tutti gli eredi facciano dichiarazione di rinuncia all’eredità.

Nel caso di figli minorenni, sono due le strade percorribili: attendere il raggiungimento della maggiore età oppure richiedere l’autorizzazione da parte del Giudice tutelare. Nel secondo caso, sarà chi esercita la responsabilità sui minori, di solito i genitori, a richiedere al Giudice tutelare del luogo di residenza del minore l’autorizzazione a rinunciare all’eredità.

Anche i soggetti legalmente incapaci di agire possono esercitare il diritto di rinuncia all’eredità. Proprio a causa del loro stato di incapacità, devono essere rappresentati dal loro rappresentante legale, previa autorizzazione del Giudice tutelare.

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In caso di decesso del contribuente, a dover verificare se si debba presentare la dichiarazione dei redditi per conto del defunto sono i suoi eredi: ne abbiamo parlato in modo approfondito qui.

Rinuncia all’eredità: come si fa

Il primo passo è appurare la sussistenza di un qualche grado di parentela tale da qualificarsi come chiamati all’eredità. Rinunciando con dichiarazione formale e scritta all’eredità, l’erede non è più chiamato a rispondere dei debiti del defunto né nei confronti di creditori terzi, né con l’Agenzia delle Entrate, il Fisco o l’Agente della riscossione esattoriale per gli omessi versamenti di tributi e imposte.

Come abbiamo visto, la rinuncia ha effetto retroattivo, pertanto chi rinuncia all’eredità è considerato come se non vi fosse mai stato chiamato. L’erede ha 10 anni di tempo per decidere se accettare o se rinunciare all’eredità.

Rinuncia all’eredità: quanto costa

La rinuncia all’eredità può essere fatta di fronte a qualunque notaio sul territorio italiano oppure di fronte alla cancelleria del Tribunale competente, cioè dell’ultimo domicilio del defunto. Se la rinuncia all’eredità viene fatta alla cancelleria del Tribunale competente, occorre presentare una serie di documenti:

  • Copia della carta di identità e codice fiscale del defunto
  • Certificato di morte
  • Eventuale testamento
  • Documento di identità in originale di ogni rinunciante
  • Una marca da bollo da 16 euro.

Una volta presentata tutta la documentazione, il cancelliere del Tribunale rilascerà un numero di protocollo necessario per effettuare il pagamento dell’imposta di registro di 200 euro da versare tramite modello F23. Entro circa 30 giorni dalla presentazione di rinuncia all’eredità, è possibile ritirare copia conforme della rinuncia, previo il pagamento dei diritti di copia. Le tempistiche possono variare da Tribunale a Tribunale.

Se, invece, la rinuncia viene fatta di fronte al notaio, è sufficiente la presenza del rinunciante o dei rinuncianti con un documento di identità. In questo caso, al pagamento delle imposte di legge si aggiungerà anche il compenso del professionista.

Per essere considerata valida, la rinuncia all’eredità va presentata entro 10 anni dall’apertura della successione.