Storia e cultura

LA PUGLIA

Zipp d pond ammantn ‘u mont

Un piccolo rametto, se pieno di volontà, può reggere una montagna

Le vicende di questa terra si intrecciano ai principali eventi che hanno scandito la storia della penisola e dell’intero continente europeo, a partire dall’epoca preistorica. Residui di manufatti risalgono all’Homo Habilis (vissuto tra i 600.000 e i 190.000 anni fa), mentre i primi resti umani sono riconducibili al cosiddetto Uomo di Altamura (vissuto circa 250.000 anni fa), imparentato con l’Homo di Neanderthal. Molti sono i ritrovamenti che risalgono all’Homo Sapiens, tra i quali spicca un giovane guerriero ritrovato nella Grotta Paglicci.

Tra il III e il II millennio a.C., popoli provenienti dall’Europa centrale si stabilirono in Italia e gli Apuli occuparono l’attuale Puglia. Erodoto racconta che intorno al 1400 a.C. gli Japigi, di ritorno dalla Sicilia, naufragarono sulle coste pugliesi e lì decisero di stabilirsi ed espandersi. In seguito, giunsero i Laconi, gli Spartani – che fondarono Taranto – e i Messapi.

È con l’arrivo dei Romani che si ha la costruzione della via Appia, primo collegamento tra Roma e la Puglia, terminante di fronte al porto di Brindisi. Nelle città passate sotto il loro controllo, il foro divenne il centro della vita civile e religiosa. Furono poi costruiti complessi termali e anfiteatri, come quello di Lecce, per gli spettacoli pubblici. Durante i secoli successivi, la Puglia vide ancora alternarsi Franchi, Bizantini e infine Ottoni. Nell’Anno Mille giunsero i Normanni, che da Salerno occuparono tutto il Meridione, finendo per unificare anche il territorio pugliese. In questo periodo furono edificate numerose chiese in stile romanico. Un secolo dopo fu la volta degli Svevi. Il grande Federico II fece di Foggia la nuova capitale del Regno, dopo Palermo. L’amore per il territorio pugliese, per le sue campagne e per la florida vegetazione, spinse l’imperatore a costruire nei pressi di Andria una fortezza unica al mondo: Castel del Monte.

Nel 1647 la Puglia insorse contro la dominazione spagnola, a seguito della rivolta di “Masaniello” a Napoli. Ma i baroni locali e la monarchia spagnola riuscirono, infine, ad avere la meglio. Tuttavia, fu durante tale dominazione che prese vita il famoso Barocco Leccese, peculiare stile architettonico dalle decorazioni appariscenti che si diffuse in particolare a Lecce e nel Salento.

Solo con Carlo III di Borbone la Puglia attraversò un periodo florido e culturalmente vivace, che si inserisce nel più ampio movimento dell’Illuminismo. Storici, economisti e giuristi pugliesi contribuirono, infatti, ad incrementare il dibattito culturale italiano. Nel 1799 l’ondata rivoluzionaria francese arrivò nel Regno di Napoli e dunque in Puglia. Ma l’effimera Repubblica Partenopea ebbe come conseguenze durissime repressioni, tra cui va ricordata quella di Trani. I veri cambiamenti e le prime importanti innovazioni arrivarono con Gioacchino Murat, durante l’età napoleonica, quando importanti riforme fiscali e sociali decretarono finalmente la fine del feudalesimo e del latifondismo. Durante l’800 anche la Puglia fu attraversata dalle attività di sette carbonare che, anche se marginalmente, contribuirono all’unificazione del Regno d’Italia, nel 1861.

Già pochi anni dopo, furono attivati diversi tratti ferroviari che collegavano le città pugliesi a Napoli e a Bologna. Fu fondata la Camera di Commercio di Bari ed un grande impulso ebbe l’editoria con la nascita della Laterza. Tra aumento delle tasse e dei prezzi del pane, la regione subì una drastica contrazione che parve riportarla indietro nel tempo. Le proteste e le rivolte di operai e contadini finivano puntualmente per subire la repressione violenta delle forze armate.

Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale comportò anche per la Puglia un enorme tributo di giovani vite. Dopo l’avvento e la caduta del fascismo, con l’armistizio dell’8 settembre 1943, il generale Badoglio decise di trasferire il governo a Brindisi. Ma a pagare le conseguenze di questa nuova circostanza fu ancora la popolazione: Taranto, Bari, Barletta, Foggia furono oggetto di attacchi e rappresaglie da parte dei nazisti.

Con il Referendum del 2 giugno 1946 la Puglia, come buona parte del Sud, si espresse chiaramente a favore della Monarchia. A vincere fu comunque la Repubblica, che prese forma costituzionale nel 1948, senza però riuscire a sciogliere le contraddizioni di questa terra, che ancora una volta vide da una parte un discutibile sviluppo industriale e dall’altra una inefficace riforma agraria; spaccando la sua popolazione tra l’esigenza di una emigrazione crescente e il desiderio di creare nuove opportunità culturali ed economiche, che oggi appaiono non più così impossibili.


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