Cultura 4.0
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Missione 1 Componente 3
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Ministero della Cultura si inserisce nella Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), Componente 3 (Turismo e Cultura 4.0). Gli interventi previsti, in conformità con gli obiettivi e i principi trasversali del Piano, intendono ristrutturare gli asset chiave del patrimonio culturale italiano e favorire la nascita di nuovi servizi, sfruttando anche la partecipazione sociale come leva di inclusione e rigenerazione, con l’obiettivo di migliorarne l’attrattività, l’accessibilità (sia fisica che digitale) e la sicurezza, in un’ottica generale di sostenibilità ambientale. Le misure si basano su un modello di governance multilivello e prevedono una forte cooperazione tra attori pubblici, in linea con la Convenzione di Faro e il Quadro di azione europeo per il patrimonio culturale.
In primo piano
Le misure della M1C3 in cui si articola il programma del MiC sono tre:
Misura 1
Patrimonio culturale per la prossima generazione
Risorse: 1,1 mld €
Il primo intervento a sostegno del patrimonio culturale per la prossima generazione prevede investimenti per creare un patrimonio digitale della cultura: si investirà per digitalizzare il patrimonio culturale, favorendo la fruizione di queste informazioni e lo sviluppo di servizi da parte del settore culturale/creativo. Questa misura sosterrà inoltre interventi dedicati a migliorare l’accessibilità dei luoghi della cultura e la sostenibilità ambientale, in termini di efficientamento energetico di musei, cinema e teatri (pubblici e privati).
Misura 2
Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale
Risorse: 2,72 mld €
I flussi turistici italiani sono tipicamente catalizzati da alcuni “attrattori” particolarmente noti a livello internazionale. Le implicazioni di questa polarizzazione sono che, da un lato, l’uso intensivo dei luoghi culturali più richiesti rischia di usurarli/impoverirli nel lungo periodo, mettendone a rischio la preservazione e la sostenibilità nel tempo, e dall’altro, che molti altri luoghi di grande valore artistico/culturale restano tagliati fuori dai flussi turistici.
Per scardinare questa dinamica gli interventi a sostegno di turismo e cultura non saranno focalizzati solo sulle grandi città: una linea d’intervento del PNRR sarà dedicata a sostenere lo sviluppo turistico/culturale nelle aree rurali e periferiche. Gli investimenti consentiranno la valorizzazione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani e nelle zone rurali, sostenendo il recupero del patrimonio culturale, l’attivazione di iniziative imprenditoriali/commerciali (ad esempio nuove modalità ricettive), rivitalizzando il tessuto socio-economico dei luoghi (ad esempio favorendo la rivitalizzazione di mestieri tradizionali, quali l’artigianato), contrastando lo spopolamento dei territori e favorendo la conservazione del paesaggio e delle tradizioni.
Al tempo stesso, si investirà nella riqualificazione di parchi e giardini storici, nella sicurezza antisismica dei luoghi di culto, nel restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto e nella realizzazione di Siti di ricovero delle opere d’arte coinvolte in eventi calamitosi (Recovery Art).
Misura 3
Industria Culturale e creativa 4.0
Risorse: 0,46 mld €
La misura prevede interventi nel settore cinematografico e audiovisivo per migliorarne la competitività: il rilancio di un polo europeo strategico e celebrato in tutto il mondo per la produzione cinematografica e televisiva quale Cinecittà è essenziale per l’esistenza stessa della produzione cinematografica in Italia e per aumentarne l’attrattività fra le produzioni cinematografiche e televisive europee e internazionali. Ciò contribuirà all’occupazione e alla crescita del settore e genererà ricadute. La misura si prefigge anche l’obiettivo di supportare l’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa. Questo comporterà interventi sia sui processi del settore, rivedendo gli appalti pubblici per gli eventi culturali con una logica di maggiore sostenibilità ambientale, sia sulle competenze, supportando il capacity building degli operatori su temi ambientali e digitali.